venerdì 30 gennaio 2015

Lingotti...un'alternativa per investire in oro

L’acquisto di lingotti d’oro è uno dei diversi modi attraverso i quali investire nel metallo prezioso ed è oggi una pratica ancora diffusa sul mercato italiano.



I lingotti d’oro non sono altro che il risultato di una tecnica che prevede che l’oro fuso venga fatto colare in appositi stampi. Successivamente alla pressione sullo stampo, e alla conseguente incisione, si ottengono dei lingotti contraddistinti in maniera univoca da un numero di serie, dall’indicazione del peso e della taglia, e dal nome del produttore.
Generalmente la vendita del lingotto è accompagnata da un certificato che ne attesta l’autenticità.

La tipologia più acquistata è il lingotto da 1 kg o 32,15 once: si tratta tuttavia di una tipologia piuttosto costosa e, seppur dalle caratteristiche indubbie di maneggevolezza, altresì una tipologia che potrebbe essere al di fuori della portata della maggior parte dei risparmiatori.

I lingotti da un’oncia (31,1 grammi), invece, sono molto popolari tra i piccoli investitori in alternativa alle più tradizionali monete d’oro. Esistono altresì in commercio dei lingotti da 10 once (311 grammi), e lingotti di altre dimensioni e pesi.

Quindi se avete la passione per l’oro fisico, e per motivi di collezione o di investimento desiderate far proprio un determinato quantitativo di oro, il lingotto è certamente una delle forme più apprezzate e aggraziate.

giovedì 29 gennaio 2015

Previsioni oro, cosa sta accadendo grazie alle banche centrali...

Tempi di novità per gli investimenti in oro, principalmente indirizzate dai comportamenti assunti dalle principali banche centrali. Sulla base di quanto sopra, e verificato anche quanto avvenuto nel mese di dicembre, quando il Quantitative Easing non era ancora formalizzato, e quando la Banca centrale svizzera non aveva ancora deliberato le proprie decisioni sul cambio del franco, sembra proprio che il metallo prezioso possa presto tornare al centro delle attenzioni degli investitori internazionali, pronti a far lucro su una materia prima che negli ultimi anni ha vissuto un’altalena di emozioni (e di quotazioni) particolarmente rilevante.

Ma andiamo con maggior ordine. Lo scorso mese le banche centrali di Russia e Olanda hanno fatto incetta di oro, andando a comprare metallo prezioso in grande quantità, e aggiungendo 30,34 tonnellate alle loro riserve, che già prima di questa nuova fase di shopping erano già di per sé particolarmente consistenti. 
Gli interventi posti in essere dagli istituti monetari sembravano giustificare la ripresa delle quotazioni, che dopo esser scese fino a quota 1.150 dollari l’oncia nel mese di ottobre (praticamente, un valore appena sufficiente per coprire i costi di estrazione dei principali produttori) sono poi tornati verso quota 1.300 dollari l’oncia. 

Ebbene, tra i due comportamenti quello più sorprendente è certamente quello di casa nostra. Se infatti la politica avviata da Mosca non stupisce, quella olandese è più sorprendente, visto e considerato che l’incremento di 300 mila once (complessivamente, un totale di 20 milioni di once, 622 tonnellate) rappresenta infatti il primo incremento delle riserve auree dei Paesi Bassi mai avvenuto dagli ultimi anni dello scorso millennio.

Fondamentalmente, la mossa compiuta nelle ultime settimane conferma quanto sia ampio l’appetito delle banche centrali nei confronti del metallo prezioso.Infatti si sono mosse sul mercato in maniera molto convinta nei confronti dell’oro anche le banche centrali di Kazakhstan, Malaysia, Bielorussia, Grecia, Kirghizistan e Serbia. Una stagione di shopping ancora a buon mercato, che nel corso dei prossimi mesi potrebbe contribuire a rinvigorire il prezzo del metallo prezioso, verso quotazioni dimenticate da tempo, e verso previsioni che potrebbero sorprendere gli analisti più pessimisti.

martedì 27 gennaio 2015

La Banca centrale dell'Olanda avrebbe acquistato oro per la prima volta in 17 anni. Ma nega.

Il mistero su cosa stia facendo l'Olanda, o meglio la sua Banca centrale, si infittisce. Durante la notte, il Fondo Monetario Internazionale ha reso noto che la De Nederlandsche Bank(Banca centrale del paese), dopo aver annunciato qualche mese fa di aver rimpatriato 122 tonnellate di oro dagli Stati Uniti, ha acquistato oro per la prima volta in 17 anni.


La quantità di oro in mano all'Olanda sarebbe così ora pari a 622 tonnellate, al record dal 2007.

Di fatto, Bloomberg anche ha scritto che "l'Olanda ha incrementato le proprie riserve di oro per la prima volta da 1998". Il "nono paese possessore di oro al mondo ha così portato gli asset al massimo in sette anni (nel mese di dicembre), mentre gli acquisti della Russia sono cresciuti per il nono mese consecutivo, stando ai numeri dell'Fmi".

"I lingotti presenti in Olanda sono di conseguenza saliti fino a 20 milioni di once o 622 tonnellate a dicembre, dopo essere rimasti invariati a 19,7 milioni di once nel periodo compreso tra il dicembre del 2008 fino allo scorso novembre".

Tuttavia, la Banca centrale ha immediatamente negato la notizia. Nel comunicato si legge infatti che la DNB non ha aumentato le proprie riserve di oro. "Diversi media hanno riportato questa notizia nella giornata di martedì, basandosi sui numeri dell'Fmi, secondo cui gli stock di oro della Nederlandsche Bank sarebbero aumentati nel dicembre del 2014. Ma questo non è corretto".

Nel comunicato stampa si consiglia di andare a verificare la tabella pubblicata sul sito, che mostrerebbe un ammontare invariato rispetto ai mesi precedenti.

Le contraddizioni alimentano le ipotesi più strampalate, in particolare tre.

1) La Banca centrale olandese ha involontariamente informato l'Fmi sulla reale quantità di oro che possiede? L'Ipotesi ha una sua ratio, se si considera come l'istituto abbia rimpatriato oro in gran segreto.
2) L'Fmi ha invece reso noti i dati errati, allo scopo di generare un "panico" agli acquisti, considerato che, se l'accumulo di oro da parte della Russia è in qualche modo giustificabile, sicuramente un paese tra quelli avanzati e considerati ricchi che acquista oro non invia un buon messaggio.
3) Si tratta semplicemente di un errore di battitura.

Dal momento che le ipotesi fanno acqua da tutte le parti, gli esperti di mercato ritengono che in ballo ci sia dell'altro.

venerdì 23 gennaio 2015

Nuove previsioni di crescita dell’oro...

Negli ultimi giorni hanno fatto discutere le nuove dichiarazioni del finanziere svizzero Marc Faber, particolarmente noto per le sue visioni e valutazioni non troppo positive sull’evoluzione delle principali economie internazionali.



Tra le sue considerazioni più appetibili degli ultimi giorni, le sue dichiarazioni sull’impressione che, oramai, sarebbe giunta l’ora di tornare a investire con particolare decisione e convinzione nell’oro, che quest’anno – afferma Faber – dovrebbe crescere del 30%. Nelle sue dichiarazioni, il magnate svizzero ha attaccato duramente le banche centrali, dichiarando che quest’anno sarà l’anno della sfiducia nei loro confronti, e che pertanto l’unico modo per “contrastarle” è quello di comprare oro, unico asset attualmente non sopravvalutato. Faber ricorda inoltre che per quanto attiene almeno il 2015, il mercato immobiliare, quello azionario (in particolar modo statunitense), e obbligazionario, rimarranno sopravvalutati.

Insomma, per i motivi di cui sopra Faber sostiene che sia il momento giusto per acquistare oro, argento e platino, commodities non sovrastimati e in grado di trascinare gli investitori in una situazione di profittabilità. Nel 2015, ricorda ulteriormente il magnate, potrebbero aprirsi interessanti scenari di investimento nelle economie emergenti, sebbene, per Faber, sia prematuro cercare di ipotizzare l’apertura di un concreto ambiente favorevole per tale impiego nel corso dei primi sei mesi dell’anno (l’appetibilità dovrebbe invece essere assicurata entro 6-9 mesi).
Ricordiamo come in questo primo mese del 2015 l’oro sia effettivamente tornato di interesse per gli investitori, con i contratti già cresciuti del 4,1%, per il maggiore aumento per un asset denominato in dollari. Per quanto concerne l’evoluzione degli ultimi giorni, evidenziamo invece come l’oro sia salito oltre quota 1.300 dollari per oncia per la prima volta ad agosto 2014, per incremento della domanda dei beni rifugio dopo che il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale hanno tagliato le stime di crescita globale, nonostante l’attesa di espansione negli Stati Uniti.

In aggiunta a quanto sopra, l’evidente incertezza politica attorno al quantitative easing della Banca Centrale Europea, la sorpresa della Banca Nazionale Svizzera sulla politica riguardo il cambio Franco/Euro e le elezioni in Grecia di questo fine settimana alimentano la domanda di beni rifugio.

martedì 20 gennaio 2015

Germania torna a rimpatriare oro da Parigi e New York.

Lo ha comunicato la Bundesbank, precisando che nella sua sede di Francoforte l'anno scorso sono rientrate circa 120 tonnellate.


La Germania continua a rimpatriare le riserve di oro depositato all'estero. A riportarlo è un comunicato della Bundesbank, precisando di aver 'rimpatriato' l'anno scorso circa 120 tonnellate di oro, di cui 35 tonnellate provenienti da Parigi e 85 tonnellate da New York.
Le riserve auree della Germania, seconde al mondo dietro quelle degli Stati Uniti, ammontano attualmente a 3.384,2 tonnellate secondo i dati del Consiglio mondiale dell'oro. Entro il 2020 la Buba prevede di riportare nelle sue casse la metà delle riserve, il che significa il trasferimento di altre 210 tonnellate.

Durante la Guerra Fredda, per ragioni di sicurezza, la Germania aveva stoccato una gran parte delle sue riserve auree nei forzieri di altre banche centrali, a Parigi, New York e Londra, ma da inizio 2013 ha deciso di riportare in patria.

venerdì 16 gennaio 2015

Faber: fuori da Wall Street, puntare sull'oro

Il metallo prezioso rimbalzerà del 30% in un anno. Assisteremo al "crollo della fiducia nelle banche centrali". Per Marc Faber è l’ora di tornare a puntare pesantemente sull’oro. Nel corso della presentazione dell’outook di Societé Général, l’investitore svizzero, meglio conosciuto come "Doctor Doom", ha anticipato per le quotazioni del metallo prezioso un rimbalzo del 30% quest’anno.




Le previsioni prendono le mosse dall’idea che, nei prossimi mesi, "assisteremo a un crollo della fiducia nei confronti delle banche centrali. Quando ciò avviene è meglio stare lunghi su oro, argento e platino" ha detto Faber, specificando che questa sarà la strategia che lui stesso adotterà per primo.

Da inizio anno, infatti, il metallo prezioso pare avere imboccato la strada del rialzo: nel giro di due settimane i prezzi hanno segnato un aumento del 4,1%, facendo meglio del dollaro.

Per quanto riguarda l’azionario, Faber suggerisce di stare alla larga soprattutto dal mercato Usa ritenuto sopravvalutato. Analoghe considerazioni valgono per l’immobiliare, gli investimenti in arte. Tutt’altro che attraente anche il cash, in presenza di tassi di interesse a zero". "L'unico settore interessante al momento è quello dei metalli preziosi, e in particolare le azioni del comparto minerario".

martedì 13 gennaio 2015

Lingotti oro: caratteristiche e tipologia del bene rifugio

Comprare lingotti oro significa effettuare un investimento il cui valore si conserva nel tempo in modo stabile e affidabile.


Abbiamo visto che l’oro adempie principalmente a tre funzioni: oltre che monetaria e nei consumi, anche di investimento. Gli investimenti possono avvenire attraverso l’oro fisico o anche finanziario. Comprare lingotti oro è la principale forma di investimento in oro fisico insieme con le monete. Il loro valore viene stabilito in base al peso ed alla purezza. 

L’oro fisico è un bene reale, per cui possiede un valore intrinseco che si conserva e si rivaluta nel tempo, al contrario di altri strumento finanziari che invece sono influenzati dalle politiche economiche dei vari Paesi e da crisi depressive o valutarie. Investire in lingotti oro, dunque, vuol dire mettersi al riparo dalle turbolenze valutarie e finanziarie, ed è per questo che viene considerato un bene rifugio.

Unità di misura e grado di purezza

L’unità di negoziazione dell’oro è l’oncia troy, di solito quotata in dollari Usa. Il valore di un lingotto è espresso in once troy di oro puro. I fattori di conversione tra l’oncia troy e l’unità metrica di misura è:

1000 g = 32,1507465 oz

1 g = 0,0321507465 oz

Quindi avremo che:
1 oz = (1:32,1507465) x 1000 = 31,1034768 g (che viene arrotondato a 31,1035 g)

Oltre che per il peso, i lingotti si distinguono per il grado di purezza (titolo), che esprime la quantità di oro puro contenuto in una unità di metallo ed è indicato in millesimi (l’oro puro, detto oro fino, ha un titolo 999,9 millesimi e viene utilizzato anche per la produzione di monete). Per la gioielleria, invece, il grado di oro puro contenuto è indicato in carati (24).


Tipologia di lingotti oro

Esistono nei mercati mondiali più di 30 tipi di lingotti. I più piccoli vanno da 1 grammo fino a 12,4 kg (equivalenti a 400 once troy, chiamati good delivery). Quelli più comprati sono i piccoli lingotti da 2 a 10 grammi, in quanto sono facilmente accumulabili come investimento, di semplice conservazione e semplici da rivendere, anche presso i“compro oro”. 

I lingotti oro per investimenti più consistenti sono quelli di media dimensione, facili da rivendere ai gioiellieri o ai privati, sempre accompagnati dal certificato di acquisto.

Infine ci sono i lingotti d’oro da 1 kg e oltre, che vengono custoditi in casseforti apposite presso i caveau delle banche e che devono essere accompagnati da una polizza di assicurazione.

lunedì 12 gennaio 2015

Prosegue la Resiliente Forza dell’Oro...

L’oro tocca il massimo di oltre quattro settimane questo lunedì, gli investitori lo scelgono come investimento rifugio a causa delle forti predite sul mercato del greggio, tra le speculazioni che la Federal Reserve possa mantenere i tassi al livello attuale per un periodo più lungo.




E’ ancora presto per affermare che sia partito un vero mercato toro sull’oro, ma di certo possiamo dire che è finita la correzione dei prezzi in dollari e soprattutto in Euro.

Recentemente l’Oro ha abbandonato lo strano gold standard con l’Euro (intorno ai 975€ all’oncia) durato oltre un anno per intraprendere una costante e sana salita, senza strappi o andamenti parabolici.

In questo inizio 2015, l’oro è stata la valuta più forte del mondo, e ci sono diverse ragioni per cui esso sta diventando cosi’ interessante. La più valida probabilmente è legata ai tassi.
Di fatto oggi l’oro, cosi’ come i contanti, ha un tasso implicito di interesse positivo rispetto ai suoi concorrenti. Ovvero le cosi’ dette valute “safe heaven”. Nel 2015 non ha nessun senso investire in titoli di stato “sicuri” con scadenze fino a 3 anni (ancora meno a 3 mesi o un anno), mentre assume un significato farlo su una valuta “dura” non inflazionabile e che ha anch' essa un rendimento negativo (i costi di custiodia) ma meno negativo di altra valute.

Essenzialmente i motivi di interesse sull’oro sono:
L’iperinflazione di qualsiasi altro asset finanziario percepito come sicuro, ovvero obbligazioni e azioni delle borse principali;
Tassi nominali e reali a breve negativi nelle economie percepite come sicure (Germania, Svizzera, USA, Paesi del Nord Europa, Canada);
Rallentamento delle economie reali ed esplosione dei multipli sugli asset finanziari, specie nelle economie percepite come più sicure;
Rinnovato interesse di alcune banche centrali chiave sull’utilizzo dell’oro per rafforzare le rispettive valute, anche in vista di un abbandono del dollar standard;
Diffusione della ricchezza in paesi le cui culture sono legate al possesso di oro come segno di ricchezza (India e Cina).

Intanto il prossimo importante obbiettivo per l’oro fisico espresso in Euro è 1080€ all’oncia, livello che non si vede da 20 mesi.

mercoledì 7 gennaio 2015

Gli Acquisti di Beni Rifugio Spingono il Prezzo dell’Oro

Nella prima sessione del nuovo anno i mercati europei chiudono fortemente al ribasso a causa delle forti preoccupazioni riguardanti il “Grexit”, ovvero l’uscita della Grecia dall’Eurozona, preoccupazioni che hanno iniziato a diffondersi anche in Spagna e in Italia. Inoltre, il costante calo dei prezzi del greggio continua ad esercitare una forte pressione ribassista.

In un simile scenario, riteniamo che numerosi investitori abbiano deciso di salvaguardare il proprio capitale investendolo in porti sicuri come l’oro in attesa di migliori opportunità di investimento.


A tale proposito il mercato aurifero si muove al rialzo postando il più lungo periodo di guadagni dallo scorso ottobre. Infatti, il 2 gennaio, le partecipazioni sull’SPDR Gold Trust, il più grande fondo comune di investimento garantito in oro del mondo, rimangono invariate in prossimità dei minimi postati a settembre 2008. Ma da lunedì il mercato aurifero inverte la sua rotta postando un forte rialzo sul retro dei significativi acquisti cinesi, il maggior consumatore mondiale di metallo.

Stando a un sondaggio effettuato da Bloomberg, il prezzo dell’oro in euro ha postato i massimi da settembre 2013, dopo aver guadagnato il 12% nel 2014. Ricordiamo come un dollaro in costante ascesa gravi sui prezzi delle materie prime, rendendo il metallo giallo troppo costoso per gli investitori in altre valute.

Tuttavia, nonostante l’aumento dei prezzi, lunedì la Cina ha supportato il prezioso incrementando i suoi acquisti prima delle vacanze del nuovo anno lunare, festività che ricorre nei primi mesi dell’anno, quindi all’inizio del 2015, quando il metallo giallo viene acquistato e regalato come porta fortuna, pertanto, riteniamo che la domanda cinese rimarrà forte fino al 19-20 febbraio.