giovedì 28 maggio 2015

Ecco cosa stanno facendo i grandi speculatori...

L'ultima volta che i maggiori hedge fund hanno acquistato oro a ritmi così aggressivi, incrementando le proprie esposizioni speculative long su base netta, è stato nel luglio del 2005. 



L'aumento delle puntate long è stato superiore ai 45.000 contratti, stando a quanto ha riportato il CFTC, e ha portato l'esposizione al record in tre mesi, a $14,8 miliardi dai precedenti $9,2 miliardi di rialzo della settimana precedente.

Dalla pubblicazione dell'indice che monitora su base settimanale il sentiment degli investitori sull'oro, relativo alla settimana che è terminata lo scorso 22 maggio, risulta che gli speculatori hanno incrementato le scommesse bullish sull'oro. 


Stando al report, il 63,2% dei partecipanti al mercato ha continuato a detenere posizioni lunghe sui futures sull'oro, contro il 45,7% della settimana precedente. Una percentuale compresa tra il 50% e il 70% indica un sentiment rialzista per l'asset, considerato bene rifugio per eccellenza, e il cui appeal potrebbe essere spiegato con le aspettative di un rialzo dei tassi da parte della Fed.

lunedì 25 maggio 2015

"Se non avete oro in portafoglio non sapete nulla di economia..." ha dichiarato Ray Dalio di Bridgewater

"Se non avete oro in portafoglio non sapete nulla di economia... E nemmeno di storia". Lo ha detto Ray Dalio di Bridgewater, uno dei più importanti fondi alternativi di investimento al mondo.


In un intervento molto convincente Ray Dalio di Bridgewater spiega perché tutti gli investitori che conoscano un minimo di economia dovrebbero avere oro in portafoglio.

"Se non detieni oro non capisci nulla di economia e di storia", ha dichiarato il manager del colosso Usa della gestione degli investimenti.

"L'oro è come una valuta", è la migliore alternativa di investimento per piccole somme di denaro. "Non c'è un motivo valido per non possedere oro".

"L'oro è un modo per diversificare, è un'alternativa al cash".

venerdì 22 maggio 2015

Oro: per Schiff le quotazioni possono arrivare a 5 mila dollari...

L’allontanarsi della prospettiva di un rialzo del costo del denaro statunitense e il conseguente indebolimento del dollaro stanno favorendo gli acquisti sul metallo giallo.
Il ritorno di interesse da parte degli investitori è inoltre certificato dal World Gold Council (Wgc) i cui dati hanno evidenziato come nei primi tre mesi dell’anno, e per la prima volta dal 2012, c’è stato un aumento del patrimonio degli Etf sull’oro (+25,7 tonnellate). 

Stando ai dati diffusi dal World Gold Council nel corso del primo trimestre la domanda di oro fisico a livello globale ha totalizzato 1.079 tonnellate, un punto percentuale in meno rispetto a un anno fa. Indicazioni contrastanti quelle in arrivo dai primi due mercati mondiali: Cina e India. Nell’ex Regno di Mezzo la domanda di oro è scesa del 7% mentre nel subcontinente, grazie all’eliminazione delle misure per limitare le importazioni oro, gli acquisti sono saliti del 15%.

Decisamente rialzista la view di Peter Schiff, Chief executive di Euro Pacific Capital. L’esperto ha confermato di attendersi, nel lungo periodo, una crescita del bene rifugio fino alla soglia dei 5 mila dollari l’oncia (quattro volte i prezzi attuali). 

“Non ci sono limiti al rialzo dei prezzi”, ha detto Schiff nel corso di un’intervista telefonica con MarketWatch. Alla base della tesi di Schiff c’è il convincimento che la Federal Reserve sarà obbligata a continuare a stampare moneta spingendo al rialzo i prezzi dell’oro.

martedì 19 maggio 2015

Oro: in Germania è corsa ai lingotti, +20% nel primo trimestre

Nonostante la solidità dell'economia, i tedeschi hanno paura del futuro. Ma che cosa temono in particolare? Lo spiegano gli analisti.


Tedeschi accumulano oro a ritmo frenetico. Secondo il World Gold Council, l'associazione industriale delle principali aziende minerarie aurifere, nei primi tre mesi dell’anno, la domanda dei lingotti d’oro in Germania è salita del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Un fenomeno che, a prima vista appare di difficile spiegazione, visto che l’economia tedesca gode di buona salute e che proprio nel primo trimestre dell’anno Eurolandia ha dato segni di ripresa. Di solito, la corsa all’oro avviene nei periodi di grande incertezza sul futuro. In pratica quando la gente ha paura di una possibile recessione o di un’impennata dell’inflazione.

Sarebbe proprio quest’ultima, secondo alcuni osservatori la ragione per la quale i tedeschi stanno facendo incetta di lingotti d’oro. Dopo l’avvio del QE da parte della Bce, sono sempre più numerosi coloro che temono un picco dei prezzi. E in questo non sono soli. 

La stessa paura è condivisa da francesi, svizzeri e austriaci dove, nello stesso periodo, si è verificato un fenomeno analogo.

giovedì 14 maggio 2015

L'oro sale di 20$/oz per raggiungere il massimo di 2 settimane

I prezzi dell'oro in dollari raggiungono il massimo di 2 settimane durante gli scambi dell'ora di pranzo a Londra, guadagnando quasi 20$/oz rispetto al prezzo medio di scambio durante la notte in Asia, mentre il dollaro è sceso pesantemente nel mercato delle valute dopo la pubblicazione di dati economici americani inferiori rispetto alle attese.

I prezzi al dettaglio sono rimasti invariati nel mese di aprile rispetto a marzo, ha affermato il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, anche se il prezzo dei beni importati è sceso dello 0,3%.

Il prezzo spot dell'oro è salito immediatamete di 10$ alla notizia, incrementandosi ulteriormente fino a 1211$/oz, mentre il dollaro è sceso verso il minimo di 2 settimane e mezzo realizzato la scorsa settimana nel mercato Forex.

"Dal massimo di marzo a quota 1220$/oz, l'oro", ha affermato un'analisi tecnica della Bank of America Merrill Lynch, "è rimasto intrappolato in una fascia ben definita di prezzo tra 1166 e 1209$/oz".

"Anche se questo intervallo di prezzo può crescere nel breve termine", afferma la Bank of America, "vi sono delle possibilità perchè si verifichi un trend rialzista che porti ad una rottura della media mobile a 200 giorni a 1216$/oz, per uno spostamento ulteriore verso i 1307/1345$/oz".

La banca australiana Macquarie ha ridimensionato oggi tutte le sue previsioni sui metalli preziosi, riducendo il prezzo dell'oro del 3% e portandolo a 1.231 dollari per oncia, in virtù del sempre più probabile innalzamento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve americana nel mese di settembre.

Gli analisti della RBC canadese, al contrario, hanno innalzato il prezzo medio dell'oro a 1.250 dollari aspettandosi un rafforzamento del metallo dopo l'innalzamento dei tassi di metà anno.

mercoledì 13 maggio 2015

La crescita della volatilità azionaria favorisce i metalli preziosi...

Dopo il taglio dei tassi di interesse apportato dalla Banca Centrale Cinese per la terza volta in sei mesi allo scopo di arginare il rallentamento dell’attività economica, l’outlook per le commodities cicliche ha visto un miglioramento. 



La propensione al rischio, comunque, potrebbe essere limitata, perché i bruschi movimenti delle azioni benchmark in entrambe le direzioni tengono gli investitori sulle spine. 

Di conseguenza, l’oro sembra essere nuovamente apprezzato come bene rifugio contro il calo del sentiment. L’oro sembra destinato a trarre beneficio questa settimana, con le negoziazioni sul debito greco che probabilmente impediranno qualsiasi oscillazione verso l’alto nella propensione al rischio degli investitori.

L’oro porta gli afflussi sui metalli preziosi a 49 milioni di dollari americani, ai livelli più alti da 11 settimane. La scorsa settimana gli investitori hanno guardato alle esposizioni all’oro fisico per compensare il difficile periodo dei mercati azionari globali: l’incremento della volatilità ha visto il brusco declino della maggior parte dei benchmark globali.

Gli ETP sull’ETFS physical gold hanno registrato i maggiori afflussi in 12 settimane, per un totale di oltre 38 milioni di dollari americani.

mercoledì 6 maggio 2015

Nuove evoluzioni per le quotazioni dell’oro...

Nonostante il tentativo di un nuovo rimbalzo, il metallo prezioso sembra essere confinato ancora all’interno del range tra 1.180 dollari e 1.220 dollari: una fascia che potrebbe costituire una forte significatività nel momento in cui dovesse essere infranta al ribasso o al rialzo.


In altri termini, nel momento in cui il mercato prenderà la strada dell’uscita da tale fascia (evidentemente, in su o in giù), gli investitori potrebbero comprendere in modo più attendibile quali siano le intenzioni del mercato finanziario nei confronti dell’oro.

Come correttamente individuato dall’analisi tecnica del quotidiano La Stampa, se l’oro dovesse superare quota 1.220 euro,verrebbe sostanzialmente archiviata la recente grave fase di debolezza. Di contro, se dovesse essere infranta nella direzione opposta, con flessioni sotto quota 1.180 dollari, il metallo giallo presterebbe il fianco a un brutto segnale.

Intanto va ricordato come in Cina nel corso del primo trimestre la domanda di oro sia rimbalzata in misura significativa, e dopo che nel 2014 la richiesta era calata del 25% a causa di un serie di fattori come il rallentamento economico del Paese.

A confermare i dati è stata l’ultima elaborazione statistica della China Gold Association, che evidenzia come il consumo del metallo prezioso sia cresciuto dell’1,14 per cento a 326,68 tonnellate rispetto ad un anno fa. Solamente nel corso dei primi tre mesi dell’anno, la domanda di oro ha avuto uno sviluppo del 14,7% rispetto a quanto era stato monitorato nello stesso periodo di un anno prima, a quota 110.704 tonnellate.

Rimane dunque da orientare i propri convincimenti sul futuro a breve e a medio termine. Il permanere delle quotazioni dell’oro all’interno del range suddetto potrebbe riguardare un periodo di tempo più esteso di quanto inizialmente previsto. Inoltre non sono esclusi falsi segnali di superamento della soglia al rialzo e al ribasso.