mercoledì 10 giugno 2015

Investire in lingotti...

Dall'anno duemila, a un risparmiatore privato italiano è permesso detenere anche oro fino, cioè non lavorato.


"I lingotti d'oro possono essere di diverse dimensioni – spiegano gli esperti della società di consulenza finanziaria Gwa Sim – ma il loro valore al grammo è inversamente proporzionale al peso: 1000 lingotti da un grammo costano più di un unico lingotto da un chilo, per via dei costi di produzione. E' consigliabile l'acquisto di lingotti da investimento del peso di circa 12,5 Kg; si tratta di lingotti acquistati nei mercati regolamentati dell'oro e rifiniti da un raffinatore autorizzato. Questi lingotti hanno un numero di serie, almeno il 99,5% di purezza e un peso certificato ufficialmente. Il processo di verifica è chiamato "saggiatura".

I lingotti che passano questo severo test di verifica sono classificati come lingotti Good Delivery dal mercato professionale dell'oro e mantengono lo status finché sono conservati all'interno di caveau accreditati nel mercato riconosciuto dell'oro (formato da banche e altri intermediari autorizzati). 

All'interno di questo mercato, viene registrato ogni spostamento di un lingotto tra caveau autorizzati. Così si crea la catena dell'integrità, che si spezza quando il lingotto esce dal caveau autorizzato; per esempio qualora venga ritirato dal risparmiatore e depositato in una cassetta di sicurezza. 
L'oro che rimane all'interno del mercato viene venduto a un prezzo più alto, perché gli acquirenti professionisti lo accetteranno al suo valore, senza necessità di ripetere la saggiatura. Viceversa, se un lingotto lascia il sistema dei caveau autorizzati, perde la garanzia di purezza e rischia di svalutarsi, pena il costo di una nuova saggiatura a carico del possessore."

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