venerdì 3 luglio 2015

Oro in consolidamento nonostante la volatilità sui mercati

Il metallo prezioso continua a vivere una fase di consolidamento nonostante l’evidente volatilità in atto sui mercati finanziari.


Infatti la domanda da parte delle banche centrali resta robusta, e secondo i dati del FMI, a maggio le riserve auree di Russia e Kazakistan sono aumentate rispettivamente di 4,3 e 2,6 tonnellate.

Complessivamente, con alle spalle il forte ribasso vissuto nel corso del 2014 e il minimo di marzo in area 1.400, la volatilità sui mercati finanziari sembra aver favorito il consolidamento del comparto nell’intervallo 1.450 – 1.500. 


Intanto, prosegue la pausa valutativa della Federal Reserve, e non cambia il quadro di riferimento, con l’avvio del percorso di rialzo dei tassi americani – che appare certo entro il 2015 – e il valore del piano di acquisto di titoli dell’Eurozona (lo scorso 9 marzo) che stanno gradualmente modificando le aspettative sull’inflazione.

La lentezza sopra citata non permette però un recupero più solido dei prezzi dei metalli preziosi, e sul fronte geopolitico il resto è compiuto dalle note turbolenze che sono legate al prezzo del petrolio, dal problema della Grecia e dalle tensioni in Nord Africa e in Medio Oriente, che non hanno spinto l’avversione al rischio né favorito la ricerca di asset difensivi.

Sulla base di quanto sopra, risulta essere più chiaro comprendere perché il comparto dei metalli preziosi abbia registrato solamente un lieve recupero, limitando quindi il rialzo delle singole componenti.

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