venerdì 18 settembre 2015

L’oro schizza al massimo di 2 settimane e mezzo dopo l’esito della Fed

Le quotazioni dell'oro volano sui mercati asiatici dopo la decisione della Federal Reserve di non alzare i tassi di interesse e di mantenerli ancora ai minimi storici.


Il metallo giallo, infatti, è salito fino a quota 1.133 dollari l'oncia per poi stabilizzarsi a 1.127 dollari l'oncia rispetto ai 1.121 dollari della vigilia. Il prezzo dell’oro segna un’impennata al massimo di due settimane recuperando l'1,8%.

A spingere la Fed a non toccare il costo del denaro sono stati gli "sviluppi dell’economia globale e dei mercati finanziari, fattori che potrebbero zavorrare l’economia e incrementare le pressioni ribassiste sui prezzi", si legge nella nota di accompagnamento alla decisione di politica monetaria. 
Nessuna sorpresa, il mercato aveva già anticipato nei giorni scorsi, dando per scontata la decisione di mantenere invariati i tassi da parte della Fed. 

I tassi restano fermi in una forchetta fra lo 0 e lo 0,25%. Secondo la Fed, l'inflazione resterà nel breve termine ai minimi e continuerà a salire gradualmente verso il 2% nel medio termine.

Nessun commento:

Posta un commento