venerdì 20 febbraio 2015

L’oro torna in auge grazie agli stimoli della Banca Centrale

I prezzi bassi dei metalli preziosi hanno spinto i cacciatori di affari agli investitori. Con il miglioramento del panorama economico, in particolare nelle economie dell'Eurozona, e una minore attenzione per il rischio politico per la regione hanno sostenuto un sentiment in ascesa degli investitori.


L'aumento della volatilità nelle diverse asset class è probabile che manterrà gli investitori un po’cauti e con le Banche Centrali che continuano a sorprendere i mercati con stimoli più aggressivi, l'oro in particolare sembrerebbe il maggior beneficiario.

La politica della Banca Centrale spinge un back-to-back sugli afflussi dei metalli preziosi.
Mentre i rischi geopolitici cominciano a svanire, le sorprese delle Banche Centrali rimangono in primo piano, con la Banca Centrale svedese che sorprende il mercato con un programma di QE e di ulteriori tagli dei tassi.

Tale stimolo aggressivo da parte delle Banche Centrali impegnate in guerre valutarie sta incrementando l'appeal di asset class che possono coprire da eventuali svalutazione della moneta, come l'oro. Gli ETP sull’oro hanno ricevuto i maggiori afflussi di ogni singola materia prima questa settimana, per un totale di circa 17 milioni di dollari americani la settimana scorsa.

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