venerdì 3 aprile 2015

Corsa all’oro... è l’Africa la nuova frontiera

È il Continente africano, infatti, la nuova frontiera di cercatori d’oro più o meno legalizzati, pronti a qualsiasi cosa per potersi accaparrare un pezzo di notorietà all’interno delle miniere dove, a dispetto di una quotazione del lingotto non particolarmente soddisfacente, non si arrestano i lavori per cercare di estrarre tutto l’estraibile.


Di fatti, nonostante il prezzo dell’oro nel corso degli ultimi mesi si sia ribassato, la ricerca di nuove miniere di oro in Africa non sembra conoscere battute d’arresto. Sia le grandi che le piccole aziende aurifere internazionali (cinesi in primis) stanno infatti lanciando imponenti progetti di esplorazione e di produzione del prezioso metallo, convinte che all’interno delle vaste aree “trascurate” africane, vi sia l’Eldorado.

La corsa all’oro non sembra inoltre conoscere confini, né timori. Oltre ai primi Paesi africani per importanza sul fronte dell’oro (come il Sudafrica, il Ghana, il Mali), la corsa sembra essere indirizzata piuttosto speditamente anche a zone più promettenti, ma fino a poco tempo fa poco sfruttate, come ad esempio la Costa d’Avorio, la Tanzania, lo Zimbabwe. Insomma, nessun confine nazionale sembra poter costituire un ostacolo di esplorazione per le aziende aurifere più aggressive di mezzo mondo, pronte a spartirsi l’Africa in una sorta di neo-colonizzazione che basa tutta la propria attenzione sulla ricerca di oro.

Il presente è di grande incoraggiamento per le società di estrazione. I primi campioni realizzati in alcuni progetti in Costa d’Avorio e in altre zone di nuova esplorazione hanno infatti fornito risultati piuttosto positivi, fornendo lo spunto e lo slancio per una nuova stagione di produzione. Il tutto, il un contesto non certo restio alle esplorazioni straniere: alcuni governi (come quello ivoriano) si sono infatti affrettati ad approvare leggi particolarmente favorevoli all’industria mineraria.

E così, sulle prospettive che sopra abbiamo appena avuto modo di ricordare, diverse aziende stanno spostando i propri obiettivi proprio sulle nuove zone promettenti aurifere, non curandosi delle instabilità politiche e sociali che molte zone africane stanno vivendo proprio in questi momenti.

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