martedì 24 marzo 2015

Instabilità finanziaria e crescita domanda: sarà boom per l'oro

Non è escluso un balzo superiore ai 3.000 dollari, il doppio dei livelli attuali.




Il prezzo dell’oro è destinato a raggiungere 2.400 dollari l’oncia entro il 2030 per effetto della domanda asiatica che, nello stesso periodo, è destinata a raddoppiare. Sono le stime diffuse dagli analisti di ANZ (Australia & New Zealand Banking Group Ltd) secondo cui la domanda da parte degli investitori retail e istituzionali asiatici balzerà fino a 5.000 tonnellate l'anno entro il 2030, dalle 2.500 tonnellate attuali.

La banca ha un obiettivo a breve termine di 1,100 dollari; a suo avviso, i prezzi continueranno a salire almeno fino al 2030. Secondo i calcoli degli esperti, i prezzi balzeranno oltre i 2.000 dollari l'oncia entro il 2025 per poi raggiungere i 2.400 dollari entro il 2030. A trainare i prezzi, la crescita della ricchezza in Asia, l'incremento stimato degli investimenti da parte dei fondi, ma anche l’aumento delle riserve presso le banche centrali dei mercati emergenti.

Questa, tra l'altro, è la visione più cauta. Il passaggio della Cina verso un'economia più aperta e l'instabilità finanziaria mondiale potrebbero portare - sempre secondo gli esperti - i prezzi del metallo prezioso fino a 3.230 dollari l'oncia.

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