venerdì 2 ottobre 2015

L’oro in calo dopo i dati USA sull’occupazione positivi...

Nelle ultime settimane sul prezzo dell’oro ha pesato l’incertezza legata alla tempistica di un inasprimento della politica monetaria da parte della banca centrale USA.


Il prezzo dell’oro è scambiato al minimo di tre settimane dopo i dati che hanno mostrato un forte incremento dell’occupazione nel settore privato USA il mese scorso, dati che hanno alimentato le aspettative di un aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

In occasione del vertice di settembre, la Fed ha deciso di non alzare i tassi tra i timori per le prospettive di crescita dell’economia globale. Tuttavia, la Presidente della Fed Janet Yellen ha reso noto che la banca è ancora intenzionata ad alzare i tassi quest’anno.

Secondo molti economisti, infatti, la Fed comincerà ad alzare i tassi a dicembre dopo aver mantenuto invariata la politica monetaria all’inizio del mese, tra i timori per l’inflazione debole e per gli effetti sull’economia statunitense della recente volatilità sui mercati.

L’oro beneficerebbe di un rinvio dell’aumento dei tassi di interesse statunitensi, dal momento che il metallo prezioso fatica a competere con gli investimenti ad alto rendimento. I tassi di interesse alti, inoltre, sosterrebbero il dollaro, rendendo l’oro - valutato in dollari - più costoso per i titolari di altre valute.

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