lunedì 26 ottobre 2015

Mostra dell'oro, in cinquemila al Palaffari nel weekend: si rafforzano i segnali di ripresa...

Il Palaffari di Arezzo si riempie per la mostra dell'oro autunnale e tra gli stand, pur nella prudenza generale, si rafforzano i segnali di ripresa che ormai da qualche mese hanno perso campo.

Cauto ottimismo sulla congiuntura del mercato orafo, export e non solo. La convinzione generale è che i prossimi rapporti su produzione e affari dovrebbero confermare i dati in salita del secondo trimestre. Dubai e il mercato arabo continuano a segnare il passo, pur restando il principale sbocco dell’oro aretino. Le aziende, però, si sono lanciate verso altri territori: Stati Uniti, Hong Kong, Turchia, alcuni paesi europei come la Polonia.

Quanto ad Hong Kong, altro mercato cresciuto negli ultimi sei mesi, non è solo la porta della Cina ma anche un hub mondiale dal quale l’oro raggiunge poi Giappone, Indonesia, Australia e l’estremo oriente. Ma il vero Eldorado potrebbero tornare gli Stati Uniti. Uno studio del ministero dello sviluppo economico prevede una crescita dell’export del 35% in un triennio, più o meno il 10% l’anno. Quanto basta per far sognare gli espositori del Palaffari.

Nel weekend sono circa 5000 gli ingressi al Centro Affari, un dato molto alto e che conferma l'interesse che circonda questo appuntamento.

«Piena fiducia al management di Arezzo Fiere, stanno facendo bene e devono andare avanti», è come se Enrico Rossi avesse blindato a doppia mandata i vertici del polo espositivo dopo le polemiche degli ultimi mesi. «La Regione c’è e speriamo che ci siano anche gli altri», aggiunge il governatore e ogni riferimento al comune di Arezzo è puramente voluto.

Con la fiera è partita anche l’esposizione dei pezzi più pregiati della collezione orafa destinata al futuro Museo dell’oro. Ancora non ci sono certezze, il progetto già ci sarebbe l’idea è quella del piano terra della Fraternita e i particolari sono stati messi nero su bianco con la collaborazione dell’architetto Di Sangro.

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