giovedì 22 ottobre 2015

Oro: probabile ritorno sopra 1.200$

Fase positiva per l’oro, nonostante sia in corso un pullback dai top di periodo. Il rinvio dei tassi negli Usa favorisce i «buy», con possibile ritorno sopra 1.200$ entro fine anno.

L’attuale fase di mercato sta premiando l’oro che, insieme ad altri metalli (come l’argento, il platino e il palladio), sta approfittando delle aspettative degli investitori relative a un nuovo rinvio della stretta sui tassi di interesse negli Usa. La FED non dovrebbe incrementare il costo del denaro prima del 2016, anche se l’ex Ceo di Pimco, Mohamed El-Erian, ha affermato che a dicembre Janet Yellen & co. potrebbero sorprendere i mercati aumentando di un quarto di punto il tasso di sconto, in quanto il mercato del lavoro negli Stati Uniti sta dimostrando di essere molto solido.

Ad ogni modo, in questa fase di mercato, l’andamento dell’oro sembra essere decorrelato a quello del dollaro statunitense, nonostante storicamente sia stata spesso evidenziata una stretta correlazione inversa. Giovedì scorso la quotazione del metallo giallo è salita sui massimi da quasi quattro mesi a 1.191,43$ l’oncia, iniziando poi un fisiologico pullback con bassa volatilità verso l’area di supporto chiave (ex resistenza) di 1.170$ l’oncia. Qui l’oro potrebbe costruire nuovamente una base, dalla quale ripartire verso obiettivi decisamente ambiziosi.

Da inizio mese l’oro è arrivato a guadagnare già il 7% circa, prima di mettere a punto il ritracciamento dai top di periodo. Gli speculatori credono che la FED non alzerà i tassi entro fine anno, per cui sono maggiormente stimolati a portare avanti transazioni long con target di breve-medio periodo anche piuttosto ambiziosi. La sensazione è che, salvo clamorose inversioni del trend dell’ultimo minuto, i prezzi possano salire fino a 1.205$, andando così ad aggiornare il livello più alto dallo scorso giugno.

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